Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti hanno sempre chiesto che fosse riconosciuta la Naspi e comunque un sostegno economico durante i periodi di sospensione per tutte le lavoratrici e lavoratori con contratto part-time verticale ciclico, senza ricevere riscontro fino all’uscita dell’ultima legge di bilancio che ha dato una prima, seppur parziale, risposta. È quanto si legge in una nota sindacale. La legge per l’anno 2022 (n.234/2021) al comma 971 dell’art.1, ha istituito il Fondo per il sostegno dei lavoratori con contratto part-time ciclico verticale, in favore di lavoratrici e lavoratori con contratto part-time con periodi di sospensione nel corso dell’anno.
Nello specifico, la norma prevede uno stanziamento di 30 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023 e mette in capo al ministero del Lavoro il compito di individuare le modalità di attuazione dell’intervento, con un provvedimento specifico. Da subito il sindacato “ha giudicato positiva la norma, sottolineando al contempo la criticità della temporaneità dell’intervento e l’insufficienza delle risorse postate, ma ad oggi, nonostante le richieste sindacali, non c’è traccia di discussione sul provvedimento e tantomeno sulla tempistica di uscita del decreto attuativo”.
Le sigle chiedono quindi “di aprire il confronto e di essere coinvolte nella discussione che dovrà stabilire i criteri per individuare la platea dei destinatari e la misura del sostegno economico, e soprattutto chiedono che si faccia presto”. Già dalla prima settimana di giugno, ad esempio, le migliaia di lavoratrici e lavoratori in appalto delle mense e pulizie scolastiche vedranno sospesa la loro attività e la loro retribuzione e non avranno nessun sostentamento economico per oltre tre mesi. Come loro tanti lavoratori occupati nei settori del commercio, turismo e dei servizi destinatari di un part-time verticale ciclico, spesso involontario, a poche ore settimanali.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti “chiedono al ministero del Lavoro che si attivi un confronto e di operare con sollecitudine per l’emanazione del decreto, per dare finalmente attuazione alla norma di legge”.