Guarini: «Possiamo dare il nostro contributo attraverso la definizione di adeguati interventi sul piano della contrattazione collettiva, dall’introduzione di strumenti utili al contrasto dei casi di molestia e violenza di genere alla definizione di opportuni percorsi di carriera per le lavoratrici. La violenza, infatti, spesso si accompagna ad una posizione marginale delle donne nelle realtà aziendali, con un minor accesso al lavoro, retribuzioni più basse rispetto alla media e minori possibilità di carriera»

Roma, 23 novembre 2023 – «Tolleranza zero verso ogni forma di violenza e impegno concreto per la difesa dell’integrità, della dignità e della libertà di tutte le donne. Il 25 novembre parteciperemo con un nastro rosso al braccio alla giornata di mobilitazione della Cisl per migliorare la manovra e costruire un nuovo Patto sociale, un gesto simbolico per dire BASTA! alla violenza contro le donne». Ad affermarlo il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal, le attiviste deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana. Una ricorrenza che richiama l’attenzione sul sempre più diffuso fenomeno del femminicidio e tiene accesi i riflettori su una piaga sociale che ha mietuto in Italia 107 vittime dal 1° gennaio 2023.

«I dati del Viminale, con 107 donne uccise dall’inizio dell’anno, ci ricordano che il problema è di natura culturale. Serve educare le nuove generazioni, e rieducare le vecchie, al rispetto della donna e al superamento di quelle logiche patriarcali che ancora oggi influenzano le relazioni tra i due sessi. Lo dimostra anche l’ultimo triste caso di Giulia Cecchettin, la cui vita è stata stroncata dalla mano di un uomo incapace di accettare l’emancipazione e di riconoscere la libertà di autodeterminazione di una giovane donna» ha dichiarato Guarini.

Il sindacalista ha ricordato l’importante ruolo che la contrattazione può rivestire nel processo di cambiamento culturale che attende il Paese: «Possiamo dare il nostro contributo attraverso la definizione di adeguati interventi sul piano della contrattazione collettiva, dall’introduzione di strumenti utili al contrasto dei casi di molestia e violenza di genere alla definizione di opportuni percorsi di carriera per le lavoratrici. La violenza, infatti, spesso si accompagna ad una posizione marginale delle donne nelle realtà aziendali, con un minor accesso al lavoro, retribuzioni più basse rispetto alla media e minori possibilità di carriera».

Lavorare, dunque, per l’emancipazione delle lavoratrici. La contrattazione nei settori del terziario di mercato, dove si concentra oltre il 70% dell’occupazione in Italia con tassi elevati di presenza femminile, negli ultimi anni si è concentrata sull’inserimento di norme ad hoc volte al contrasto alla violenza di genere, anche nei luoghi lavoro, ampliando le tutele previste dalla legge con l’inserimento di codici di condotta o intese nell’ambito degli istituti di welfare sociale.

Riferimenti contenuti nei contratti nazionali e nei contratti integrativi e ribaditi nelle piattaforme sindacali presentate per i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro scaduti nei settori del commercio, turismo e servizi che interessano complessivamente oltre 7 milioni di addetti: tutele specifiche per le lavoratrici coinvolte nei percorsi di protezione relativi alle violenze di genere, richiesta di recepimento e valorizzazione delle novità legislative intervenute negli ultimi anni, prevenzione e contrasto dei comportamenti discriminatori basati su nazionalità, sesso, età, disabilità, opinioni politiche, violenze o molestie di genere.

Norme già recepite nei più recenti rinnovi dei contratti nazionali di settore. Come nel caso del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, da applicarsi agli oltre 40mila addetti dipendenti delle circa 3mila imprese del terzo settore associate a Confcommercio e del rinnovo del contratto nazionale applicato agli oltre 100mila addetti delle imprese di pulizia artigiane (siglato nel mese di ottobre 2022) che recepisce in toto la Convenzione ILO 190 per il contrasto e la prevenzione della violenza e molestie nei luoghi di lavoro, con la previsione di iniziative informative per definire una cultura inclusiva, attraverso la realizzazione di assemblee sindacali e corsi di formazione dedicati e l’estensione del congedo previsto dalla Legge per le donne vittime di violenza al quale si aggiungono 90 giorni di permessi non retribuiti, con la possibilità di trasferimento in altro appalto e l’esclusione da turni con orari disagiati. Norme previste anche dai contratti nazionali delle farmacie speciali (2022) e delle farmacie private (2021).

Anche i contratti nazionali del lavoro domestico, sottoscritto in piena pandemia ad ottobre del 2020, delle Imprese di Pulizia, Servizi Integrati/Multiservizi, sottoscritto nel mese di luglio 2021, Acconciatura ed Estetica (2022) equello applicato alle lavoratrici e ai lavoratori addetti alla lavorazione di Fiori Freschi Recisi, Verde e Piante Ornamentali (2023), contemplano il riconoscimento di periodi di congedo per le donne vittime di violenza inserite nei percorsi di protezione, periodi anche indennizzati con il 70% della retribuzione.

Anche i più recenti rinnovi dei contratti integrativi Coop Alleanza 3.0, Ginori 1735, Gucci Italia, Vera Ristorazione (Ristò), Cineca, Gft Italia, Arval, Car2Go Italia, Gruppo Marriot, Elfi, Comifar, GBO Italy, LVR, Gamenet, Lottomatica, IDM – Integra Documento Management Srl JUNGHEINRICH Italiana S.r.l. Prenatal, Rhiag, Sisal, Snaitech, Gruppo ITX e H&M contemplano azioni e protocolli finalizzati al contrasto della violenza di genere, impegnando le aziende ad adottare misure adeguate nei confronti di coloro che la pongono in essere e a concordare con le organizzazioni sindacali iniziative di informazione e formazione dedicate, con la previsione di periodi astensione e congedo dedicati.

«Un obiettivo che perseguiremo anche nei tempi a venire. Continueremo a contrastare la violenza in ogni sua forma e a promuovere una società dove il rispetto sia un valore irrinunciabile e la donna sia pari all’uomo. La dignità, l’integrità e la libertà delle donne vanno difese e tutelate per tutti senza indugi alcuni. Sono valori alla base del convivere civile in alcun modo negoziabili» ha concluso il segretario generale della Fisascat Cisl Guarini.

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